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giovedì 13 agosto 2009

Il Punto sulle Protesi Peniene


Insieme alla diffusione delle nuove pillole aumenta anche la richiesta delle protesi peniene: 410 nel 2001, 510 nel 2002, 400 solo nel primo semestre del 2003.

Un mercato sicuramente irrisorio rispetto a quello globale dei prodotti dell'impotenza che, in Italia, secondo dati IMS HEALTH, nel 2002 ha raggiunto 1.929.668 pezzi venduti con un guadagno di 52.840.124 di euro, ma che lentamente, man mano che vengono “abbattute” resistenze e pregiudizi e superate difficoltà economiche, si va comunque affermando.

Nel corso del 6° Congresso di Chirurgia dei Genitali Maschili, che si è svolto a Torino, è stata presentata una nuova protesi peniena: la AMS CX 700 con Inibizione.

Si tratta di una protesi a volume variabile, per certi aspetti “rivoluzionaria”, in quanto oltre ad assicurare uno stato di completa flaccidità e rigidità peniena, consente un lento rilascio di antibiotici come minociclina e rifampicina, che le rende particolarmente efficaci nella profilassi delle complicanze infettive postoperatorie.

La concentrazione maggiore di antibiotici si ottiene verso l'ottavo giorno ed è assicurata complessivamente per 28, periodo in cui è maggiore il pericolo delle infezioni.

La chirurgia e i progressi tecnologici oggi sono in grado di rendere possibile l'erezione quando la terapia farmacologia è inefficace, mettendo a disposizione dell'urologo protesi idrauliche estremamente sofisticate, ben diverse da quella che impiantate anni or sono.

Le protesi assicurano una piena soddisfazione sessuale della coppia in quanto a desiderio, eccitazione, sensibilità ed eiaculazione rimangono inalterate.

La loro azione è quindi esclusivamente meccanica e, proprio per questo, l'attività sessuale, quando si desidera, può continuare anche dopo l'orgasmo.

Peccato però che in Italia le protesi siano condizionate dalla devolution sanitaria e rimangano solo un privilegio per pochi: infatti solo 38 su 335 reparti di urologia, cioè l'11%, sono in grado assicurare l'impianto dispensato dalla ASL.

Il sottoscritto, per il momento, riesce ancora a fornire agli utenti la gratuità totale dell'impianto protesico.

In tutti gli altri casi il paziente deve rivolgersi alla struttura privata o acquistare le protesi direttamente dalla ditta fornitrice per poi impiantarle, previa autorizzazione della ASL stessa, in ospedale.

Le protesi peniene sono indicate quando la risposta ai farmaci orali o alle punture intracavernose, è risultata inefficace.

Piace anche agli obesi l'aumento delle dimensioni del pene.
Oltre al colesterolo, all'ipertensione, alle difficoltà respiratoria ora anche la inadeguatezza delle dimensioni dei propri genitali.Sono loro, gli obesi, che ultimamente si rivolgono di più all'uroandrologo chiedendo un aumento delle dimensioni del pene.

Nella maggior parte dei casi non si tratta di micropeni, ma di organi genitali nascosti dal tessuto adiposo del pube e dell'addome.